sergio venturi

Caso Venturi: 9 rinvii a giudizio.

Arriva il rinvio a giudizio per i 9 medici dell’ordine di Bologna che hanno votato la radiazione dell’assessore Sergio Venturi.

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Ne da notizia l’ANSA, i nove medici dell’ordine di Bologna che hanno votato per la radiazione di Sergio Venturi sono stati tutti rinviati a giudizio e dovranno presentarsi il prossimo 7 luglio davanti alla sezione penale del Tribunale di Bologna per rispondere del reato di abuso d’ufficio in concorso.

La decisione appariva ormai scontata dopo la sentenza della consulta che ha stabilito l’illegittimità del provvedimento e l’invasione di campo dell’ordine nelle prerogative della Regione Emilia Romagna. È l’epilogo della vicenda relativa alle competenze avanzate degli infermieri in ambulanza, terreno di scontro di lungo corso in regione, che ha raggiunto il culmine quando l’Assessore Venturi ha varato una delibera che regolamentata questa fattispecie ed ha uniformato gli algoritmi infermieristici per la somministrazione di farmaci da parte di infermieri in situazione di emergenza con immediato pericolo per la vita dei pazienti.

Dispiace per i coinvolti, anche perché sono convinto di un’azione “in buona fede”. Non credo infatti che 9 persone possano decidere consapevolmente e contemporaneamente di schiantarsi contro un muro, piuttosto erano probabilmente convinti – o sono stati convinti da qualcuno – di agire legittimamente e comunque è da ritenersi così fino all’eventuale condanna definitiva. Certo, il rinvio a giudizio è un primo passo in quella direzione visto che al termine delle indagini la faccenda poteva già prendere la strada dell’archiviazione ma così non è stato.

Si conferma ancora oggi quello che ho già detto e ripetuto più volte, cioè che in questo scontro promosso e perpetrato dalla categoria dei medici, ad oggi stiano pagando soltanto i medici. Prima con i provvedimenti disciplinari verso responsabili dei SET118 della Regione Emilia Romagna, successivamente con la radiazione di Sergio Venturi per finire con l’avanzamento di un procedimento disciplinare contro 9 medici facenti parte dell’Ordine Bolognese.

Alla luce di questo disastro, e del recentissimo varo da parte del Ministero della consulta permanente delle professioni sanitarie, sarebbe il caso da un lato di un passo indietro dei principali promotori di questa linea nei vari ordini in Regione e dall’altro di aprire finalmente un dialogo costruttivo tra ordini per una riforma condivisa del sistema 118. Una riforma non più rinviabile che non può essere costruita solo dai medici quindi in grado di assicurare un miglioramento complessivo della qualità del servizio e in linea con le aspettative di tutti i professionisti che da anni operano nel settore.

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