Drastico calo degli accessi in pronto soccorso da inizio 2020

I primi dati relativi agli accessi in pronto soccorso durante l-epidemia da coronavirus mostrano una diminuzione drastica e improvvisa. I dati pubblicati da SIEMS e relativi a 3 grandi capoluoghi di Regione.

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Con la curva epidemiologica ormai ai minimi da inizio marzo 2020 arriva il momento di iniziare a tirare le somme di quello che è stato l’impegno in termini di accessi dei sistemi 118 e delle strutture di pronto soccorso ospedaliero.

Una prima comparazione dei dati di attività in questo senso arriva da SIEMS (Società Italiana Emergenza Sanitaria) che mostrano come, presi a campione i dati di pronto soccorso delle città di Milano, Roma e Genova, mostrano una riduzione significativa ovvero oltre il dimezzamento degli accessi complessivi al pronto soccorso come mostrato nell’immagine in apertura.

Il dato interessante riguarda anche la tendenza alla modifica delle percentuali delle modalità di accesso tra ambulanza ed autopresentazione (arrivo con mezzi propri ndr). A Genova si è assistito al completo ribaltamento della situazione in questo senso come mostrato nella tabella sotto:

Ospedali% Accessi 118 Feb-2020%Accessi 118 Apr-2020
Milano22%44%
Roma18%28,4%
Genova37%71%
Fonte SIEMS

Ha fronte di questi numeri che esprimono le modalità di accesso in percentuale, va detto che in termini assoluti il dato accesso a mezzo 118 sembra non mostrare significativi cali ossia, a fronte di un calo importante e improvviso degli accessi complessivi avvenuto a partire dal 21 febbraio 2020, ad essere maggiormente diminuiti in misura del dimezzamento e oltre sono stati gli accessi diretti senza interessamento del sistema 118 che rappresentano solitamente la stragrande maggioranza di quegli accessi in pronto soccorso considerati impropri e le patologie minori risolvibili spesso con la presa in carico della medicina territoriale.

Va anche considerata inoltre, l’istituzione dei nuclei speciali di intervento a domicilio per i pazienti con sintomi sospetti da COVID-19 o con malattia COVID-19 conclamata. Queste hanno sicuramente ridotto gli accessi in ospedale di pazienti con sintomi ma dai dati generali mostrati non è possibile stabilire in che misura.

Altro aspetto che probabilmente andrà maggiormente approfondito in futuro e se questa invarianza o lieve riduzione in numero assoluto di trasporti da parte del 118 rispecchia la tendenza di tutte le aree colpite soprattutto nelle 4 regioni a maggior numero di contagi. Ma soprattutto quanti di questi trasporti sia stato destinato a pazienti COVID o sosp. COVID, dato che questi richiedono un impegno decisamente maggiore nella preparazione, nell’esecuzione e nel ripristino post-missione del mezzo di soccorso. Dalla tendenza generale della riduzione degli accessi in pronto soccorso è ipotizzabile ritenere che sia così in misura considerevole ma questa ricostruzione va lasciata a quando saranno disponibili i dati specifici in questo senso.

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