Flessibilità in uscita: punti di vista

In questo scenario l’età pensionabile è progressivamente aumentata mentre diminuiscono i posti di lavoro e di conseguenza viene meno chi alimenta le pensioni. Come se non bastasse ci prendiamo il lusso di campare di più, quindi i pensionati vanno mantenuti più a lungo. Quindi è iniziata la rincorsa terminata dal lapidario Boeri che da mesi…

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In questo scenario l’età pensionabile è progressivamente aumentata mentre diminuiscono i posti di lavoro e di conseguenza viene meno chi alimenta le pensioni. Come se non bastasse ci prendiamo il lusso di campare di più, quindi i pensionati vanno mantenuti più a lungo. Quindi è iniziata la rincorsa terminata dal lapidario Boeri che da mesi annuncia l’invio dalla famosa busta arancione, contenente la simulazione della pensione al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi in aumento), promessa dal 2005. Il Prof. Boeri aveva previsto l’invio a 7 milioni di lavoratori per la metà di aprile ma in realtà ne sono state inviate 150 mila 1 settimana dopo. Cosa è successo? Lo ha ammesso lo stesso presidente INPS:

Boeri ha sottolineato i “tantissimi ostacoli” trovati lungo il percorso “soprattutto per l’invio delle buste arancioni perché, lo voglio dire con sincerità, c’è stata paura nella classe politica, paura che dare queste informazioni la possa penalizzare”. Per Boeri ha pesato “la paura di essere puniti sul piano elettorale”.

fonte: www.repubblica.it

La simulazione è troppo fedele ed agli Italiani arriverebbe nero su bianco che a quasi 70 anni si ritroveranno con poco più di un fico secco. La cosa più anti-elettorale esistente al mondo. Quello che nessun politico vorrebbe mai ammettere durante il proprio mandato. Si, perchè un altra caratteristica di questi illustri statisti dell’ultimo trentennio è la visione del futuro a brevissimo termine. Cioè ragionano sulla programmazione fino alle successive elezioni, più si avvicina l’election day e più diventano bravi, ottimisti, generosi e via di bonus (a debito) come fossero noccioline. Quello che viene dopo è un problema di qualcun altro. Se poi vengono rieletti riescono comunque a dare la colpa ad altri: alla crisi, al terrorismo islamico, all’Europa ecc..

A questo punto parte il rilancio della flessibilità. In uscita questa volta. Quella in entrata se la ricordano in molti, si chiama legge Biagi anche se in realtà porta la firma di Maroni perchè Marco Biagi stava ancora lavorando sulla riforma quando è stato assassinato. La flessibilità viene presentata nei talk show a reti unificate come una cosa positiva, allo stesso modo del termine populismo che viene presentato in modo dispregiativo confondendolo spesso con la demagogia quando invece sarebbe ora di avere un parlamento veramente populista nel senso nobile del termine.

La flessibilità del 2003 si è tradotta nella postura inclinata a 90° di diversi milioni di Italiani che si ritrovano a lavorare con uno delle decine di contratti atipici e/o con partite IVA fittizie, senza tutele, senza diritti e costantemente sotto ricatto da parte del datore di lavoro che in qualche caso è un ente pubblico e quindi lo Stato. Questi probabilmente saranno gli ultimi a vedersi recapitare una busta arancione per non concretizzare le paure cui si riferiva Boeri.

continua…

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