Ignoranza a mazzi

Quando la conoscenza diventa un difetto da deridere.

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L’Ignoranza di per sé non è un male se accompagnato da consapevolezza, umiltà e voglia di migliorare il proprio livello.

Ma quando un ignorante ha la presunzione di saperne sempre di più degli altri, senza sapere con chi si sta confrontando finisce per fare certe figure. Probabilmente non se ne rende conto. Non ci arriva.

Così in questo periodo storico è stata sdoganata l’ignoranza. Prima chi non sapeva se ne vergognava e quando gli argomenti erano al di fuori della portata faceva la cosa più sensata e intelligente. Tacere per ascoltare e imparare.

Oggi, complice i suffragio social, dei farabutti senza scrupoli usano la grande massa di persone ignoranti, facile da plagiare, esaltandoli e facendo loro convinti che in realtà la cultura sia qualcosa che si può sbeffeggiare. Che essere degli ignoranti può essere considerato quasi un vanto. Che la verità non è quella che ci dicono pochi intellettuali basandosi su studi e dati, ma quella che ripete ossessivamente la massa. È vero perché lo dicono tutti.

Così al politico che dovrebbe puntare ad accrescere il livello medio di conoscenza della popolazione, conviene convincere chi ha un livello di conoscenza basso del fatto che i professoroni e gli intellettualoni sono i loro nemici e mantenerli nella convinzione che essere ignoranti non è un problema.

Parafrasando una battuta del singolo “Animanera” di Frankie Hi Nrg, l’ignorante pur di valere uno imposta tutti gli altri a zero. E purtroppo trova ampio consenso e conforto in questo.

Sicuramente più gratificante che vergognarsi e tacere davanti a chi, verosimilmente, ne sa molto di più.

Avanti tutta verso il declino dell’Italia per un pugno di voti in più senza considerare che stiamo costruendo un ambiente pessimo per i nostri figli che, ne sono sicuro, pagheranno le conseguenze.

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