Intervista alla Presidente FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) sulla percezione dell’opinione pubblica della figura dell’infermiere prima e dopo l’emergenza COVID. Nell’intervista si evidenziano una serie di aspetti relativi all’immaginario collettivo dell’infermiere, al quale talora viene assimilato il personale ausiliario e dal quale viene differenziato con l’aggettivo “professionale” da tempo superato ed abrogato per legge.
Una percezione mutata e scoperta in questi giorni dove sono state evidenziate complessità della professione, specializzazione in particolari settori (es. Terapia intensiva) e ruolo sociale.
Si parla dei risultati di un ventennio di formazione universitaria ma anche dell’assenza di formazione specialistica cui si è arrivato, solo normativamente, nel 2018. Nei fatti ad oggi l’unica qualifica è data dall’esperienza in quel settore. La presidente fa sapere che FNOPI è al lavoro con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per definire operativamente i percorsi formativi specialistici e colmare una mancanza di decenni.
Di seguito l’intervista completa: