rodrigo duterte

Tolleranza zero in tempi di coronavirus

Duterte, Presidente delle Filippine, in meno di 48 ore è stato in grado di far apparire il golpe mascherato di Orban come una cosa da dilettanti. Il coronavirus mostra al mondo il volto peggiore della politica populista e sovranista.

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In tempi di coronavirus, il peggio della politica mondiale sta esprimendo il peggio di sè, raggiungendo livelli inaspettati probabilmente per gli stessi protagonisti. L’altro ieri il capo del Governo Ungherese Viktor Orban, sfrutta l’emergenza coronavirus e riesce ad ottenere i “pieni poteri”, sogno irrealizzato del maggiore esponente della destra sovranista Italiana Matteo Salvini e chi infatti saluta con rispetto la svolta Ungherese.

I pieni poteri intesi da Orban e Salutati con rispetto da Salvini comprendono poteri semi-dittatoriali come: parlamento chiuso e decreti reiterati, elezioni congelate e limitazioni serie alla stampa. Tutto a tempo illimitato. Sarà lo stesso Orban investito da pieni poteri a decidere, se vorrà o se lo riterrà opportuno, di lasciarli e tornare alle elezioni. In pratica abbiamo appena assistito alla nascita di un secondo Putin, ma questo ce lo abbiamo dentro casa e dovrà sicuramente interessare le discussioni europarlamentari per capire il da farsi una volta che l’epidemia si sarà placata.

Io saluto con rispetto Orban, Salvini, Meloni e tutti quelli esaltati dal padrone col frustino e il collare. Ma mi tengo volentieri la mia Repubblica Parlamentare Democratica, dove anche personaggi come Orban hanno diritto di parola e spesso lo usano per dire delle grandissime panzane.

“Saluto con rispetto la libera scelta del parlamento ungherese (137 voti a favore e 53 contro), eletto democraticamente dai cittadini. Buon lavoro all’amico Victor Orban e buona fortuna a tutto il popolo di Ungheria in questi momenti difficili per tutti”.

Matteo Salvini fonte agi.it

Ma veniamo al punto di questo post perchè c’è un altro personaggio di cui avevo già parlato 3 anni fa quando un servizio de Le Iene aveva portato alla luce lo scempio delle Filippine, dove di fatto il presidente Rodrigo Duterte aveva legalizzato gli omicidi di Stato in nome della lotta alla droga. In pratica sui cadaveri ritrovati in possesso di stupefacenti le indagini vengono chiuse direttamente sul posto dalla polizia e alla polizia stessa è tollerato aprire il fuoco contro spacciatori o tossicodipendenti anche disarmati anche per motivi futili. Da un lato una politica di lotta alla droga disumana dall’altro la possibilità per chiunque di assoldare un killer al fine di eliminare il rivale, il vicino rompiscatole, il competitor di un acquisto o una vendita. È sufficiente che il killer metta una bustina di stupefacente nella tasca del malcapitato a lavoro ultimato perchè tutto mouia lì. In tutti i sensi. Per i dettagli rimando alla lettura di quel post.

Questo genio del crimine al potere, ha colto la palla al balzo del coronavirus, per dare sfogo ulteriore alla sua smaniata furia omicida. Soprannominato dagli Americani The Punisher non ha perso l’occasione per autorizzare polizia ed esercito ad aprire il fuoco so chi viola la quarantena. Altro che autocertificazione o portare a spasso il cane tutto il giorno.

Qualcuno potrebbe pensare che faccia bene, perchè così tutela tutti. Lo invito caldamente ad andare a vivere lì, quando ci ripensa, se è ancora in vita, può tornare e verrà accolto a braccia aperte.

Un modo di fare politica in linea con la retorica sovranista secondo i canoni del posto. Un modo di non fare politica perchè sovranismo e populismo sono la miscela di chi non ha capacita amministrative tali da trovare soluzioni atte a risolvere i problemi senza ricorrere alla violenza o alla privazioni di diritti fondamentali dell’uomo.

Quando vi lamentate della quarantena e dell’impossibilità a svolgere la propria corsetta o passeggiatina pensate a lui e votate sovranista. Con rispetto.

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