Cure domiciliari COVID e morti da riduzionismo

Si muore anche di informazioni travisate perché manipolate ad arte da clickbaiters, bufalari, venditori di DVD e ciarlatani vari.

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Esiste la possibilità di curare a casa il COVID-19? La risposta è sì ma si tratta appunto di una possibilità e non di un’alternativa sostitutiva del ricovero ospedaliero in tutti i casi.

Se è vero che la maggioranza dei casi di COVID-19 è cura ile a domicilio è altrettanto vero che i casi con determinate caratteristiche valutate dal medico di base e/o dall’USCA (Unità Speciale di Continuità Assistenziale) istituita allo scopo di seguire le cure domiciliari per i pazienti con COVID-19 e valutare se e quando è necessario il ricovero in ospedale.

Bene, anzi male, perché i canali social negazionisti o riduzionisti annoverano tra i cavalli di battaglia le c.d. terapie domiciliari ma non come possibile alternativa al ricovero, bensì come alternativa sempre efficace considerando spesso i ricoveri come qualcosa architettata per dimostrare non si sa bene cosa.

In questo modo qualcuno, comunque troppi, crede che effettivamente il ricovero non sia mai necessario. Quindi se va bene passerà una malattia in forma severa senza le cure adeguate e con probabili postumi rilevanti, sa va così così quando inizia ad annaspare finisce direttamente in Terapia Intensiva cosa che in qualche caso si sarebbe potuta evitare e se va male muore.

Chi pagherà per questo? Di sicuro non i gestori della pagina “non ce lo dicono”, gli amministratori di siti vari o gli influencer negativi più o meno titolati e che più o meno insinuano quanto detto prima.

Pagherà sempre chi muore e i loro familiari ma purtroppo è ormai assodato come neppure gli appelli alla prudenza di chi ha vissuto queste esperienze drammatiche e il più delle volte evitabili, riesca a fare ravvedere coloro che bombardati da questi ciarlatani non percepiscono quanto questa infezione possa diventare pericolosa.

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