Forse ce lo meritiamo

La pandemia del SARS-CoV-2, meglio noto come coronavirus, sta cambiando il volto dell’umanità e degli equilibri economici mondiali. Non è la prima volta nella storia dell’uomo in cui si scatena e si subisce una pandemia di gravità uguale se non superiore, ma è sicuramente la prima volta in cui la si affronta e contrastandola. Nel…

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La pandemia del SARS-CoV-2, meglio noto come coronavirus, sta cambiando il volto dell’umanità e degli equilibri economici mondiali. Non è la prima volta nella storia dell’uomo in cui si scatena e si subisce una pandemia di gravità uguale se non superiore, ma è sicuramente la prima volta in cui la si affronta e contrastandola. Nel ventunesimo secolo l’umanità dispone fortunatamente di conoscenze e tecnologie in campo medico utili a lottare in molti casi alla pari nel corpo a corpo seppure con un nemico evidentemente numericamente superiore in relazione alle capacità di risposta ma soprattutto che ci ha colto di sorpresa. Su questo secondo fattore torneremo approfonditamente più avanti.

L’avvenimento più grave dall’ultimo dopo guerra. Questa l’affermazione maggiormente sulla bocca e sulla penna di commentatori e giornalisti. Ma è anche la prima volta che in una situazione così drammatica e di portata globale l’umanità disponga di internet con tutta la sua potenza nella diffusione rapida e capillare di informazioni che stanno svolgendo un ruolo utilissimo nella gestione della pandemia da parte praticamente di tutti i paesi colpiti. La Corea del Sud ha anche adoperato i moderni strumenti tecnologici di comunicazione per controllare e circoscrivere il prima possibile l’epidemia con risultati soddisfacenti.

Anche i Social Network hanno un ruolo cruciale ma portano con loro un problema mai risolto da pressoché tutte le piattaforme e cioè la diffusione di Fake News o notizie fuorvianti, aspetto che sicuramente durante una pandemia non aiuta e che potrebbe facilmente diffondere a molte persone ansia, paura o istigazione a comportamenti fuori dalle indicazioni delle autorità. È il rovescio della medaglia di internet tascabile.

Ne stanno girando di tutti i tipi. Solitamente il denominatore comune è il complotto. Costrutti assai simili agli affascinanti fil di spionaggio come ad esempio la serie cinematografica Bourne che tanto ha affascinato anche il sottoscritto. Le Fake News sono altrettanto affascinati e ricalcano queste trame in cui il potere, il governo, le lobbie, hanno creato tutto a tavolino con un secondo fine, quello di controllarci, di spiarci, di arricchirsi, di annientare qualcuno o qualche altro paese. È normale che in una situazione così spaventosa e a tratti inspiegabile – si conosce ancora poco ma sempre di più del COVID-19 – ci si affidi alla credenza, alla superstizione. Avveniva così anche in passato, solo che non c’era internet e i social network.

Uno dei maggiori produttori di teorie del complotto sul coronavirus, che sta avendo maggior successo soprattutto in questi giorni è il Sig. Massimo Mazzucco di professione secondo wikipedia: regista e blogger italiano, attivo sostenitore di diverse teorie del complotto e di lui e del suo video parlerò in questo post per spiegare meglio come la c.d. informazione libera può essere assai dannosa in caso di emergenze sanitarie di questa portata.

Partiamo dal Sig. Mazzucco e dai suo canali di “informazione libera”. Il regista sarebbe curatore del sito luogocomune.net, tutte le teorie del complotto potete trovale li, dal falso allunaggio dell’uomo alle teorie sull’11 settembre, c’è qualcosa anche su UFO e sulle terapie tumorali. Acquistabili in DVD con promozioni e pack.

La cosa che già da subito mi insospettisce e mi lascia di stucco da chi cita le norme Costituzionali e le piega per avvalorare le proprie tesi e che manchi una vera e propria Privacy Policy. Obbligatoria per legge ed accessibile da ogni pagina del sito che riporti titolare e responsabile del trattamento dei dati. L’unica parvenza di pagina privacy è un link sul banner dei cookie che rimanda alla pagina del Data Protection EU (in inglese). Allora ho controllato il dominio, che risulta registrato a una organizzazione denominata Bree Bee di cui non ho trovato nulla in rete e che avrebbe sede all’indirizzo 336 N. La Jolla Ave., Los Angeles, Colorado. Cioè nella villetta in foto. Il sito contenente invece i video si chiama contro.tv è in italiano ed ha una pagina privacy policy in inglese che non riporta comunque titolare e responsabile del trattamento dei dati. L’intestatario del dominio è protetto da un servizio (Privacy Protect LLC), una pratica legale sia chiaro, ma di trasparenza non se ne vede ne in front-end ne in back-end.

Passiamo adesso ad analizzare il punto cruciale delle teorie di Mazzucco ed altri e cioè l’origine del virus. Il famoso pipistrello di Wuhan che nessuno ha mai trovato. Innanzitutto se stiamo parlando di questo è perchè questo virus ha delle caratteristiche uniche che stanno causando tutti i problemi che viviamo. L’elevata contagiosità, il periodo di incubazione relativamente lungo, la possibilità di avere contagiati asintomatici ma ugualmente contagiosi e l’attecchimento all’apparato respiratorio con le conseguenze che tutti abbiamo imparato a conoscere.

Ma perchè non stiamo parlando degli altri coronavirus? In Arabia Saudita, ad esempio, circola dal 2012 un coronavirus denominato MERS-CoV anch’esso potenzialmente mortale anch’esso probabilmente derivato dal pipistrello. Continuano ad essere rilevati cluster di contagi ed ad essere emessi bollettini (pubblici) sul virus accessibili a tutti sulla pagina dedicata alle epidemie in corso del Ministero della Salute Italiano.

Quindi perchè non se ne parla? Perché in tutti questi anni il Governo non si è preparato? Semplice, perchè l’epidemia – complice le caratteristiche di quel coronavirus – è rimasta circoscritta. Nonostante i manager e lavoratori che annualmente viaggiano tra Europa e Arabia Saudita siano in moltissimi. Se non fosse stato così, oggi discuteremo del complotto Arabo per aumentare i prezzi del petrolio e minare la nostra economia con la creazione in laboratorio a Dubai di un coronavirus da diffondere in occidente.

Il SARS-CoV-2 ha invece mostrato delle capacità di contagio estremamente elevate che hanno sorpreso il mondo. Ma su questo abbiamo delle colpe. La colpa sta nell’impreparazione, nonostante da ben 17 anni, cioè dalla prima pandemia di SARS i ricercatori avevano intuito la pericolosità di questo virus e il concreto rischio di spillover (salto interspecifico) termine che indica il salto di specie di un virus da animale a uomo. La puntata di Report del 27 marzo 2020 parla proprio di questo fenomeno e del sospetto più che concreto che il SARS-CoV-2 sia arrivato proprio dai pipistrelli.

Nel tweet che vi propongo c’è una brevissima intervista a David Quammen, giornalista divulgatore scientifico e autore del libro Spillover – L’evoluzione delle pandemie (2014, Adelphi), che seguendo da vicino scienziati “cacciatori di virus” aveva ipotizzato – dietro suggerimento di questi – che la prossima pandemia sarebbe stata di origine zoonitica ad opera di virus altamente capaci di adattarsi. Questi coronavirus sono sempre esistiti e nelle colonie di pipistrelli se ne annidano diverse centinaia di tipi diversi. Una virologa di Wuhan, Shi Zheng-Li, ha identificato decine di virus simili alla SARS, grazie alle sue numerose ricerche nelle caverne dei pipistrelli. Nel corso delle diverse stagioni, per ben cinque anni consecutivi, Shi ha condotto intensi campionamenti nella grotta di Shitou, nella periferia di Kunming, la capitale dello Yunnan. Questi sforzi hanno dato i loro frutti e i ricercatori di agenti patogeni hanno scoperto centinaia di coronavirus trasportati dai pipistrelli con un’incredibile diversità genetica. “La maggior parte di loro sono innocui, – ha affermato Shi- ma decine appartengono allo stesso gruppo della SARS e potrebbero infettare le cellule polmonari umane” (fonte WWF Italia – 20 marzo 2020).

Shi Zheng-Li firma anche un articolo di Viruses (rivista scientifica open access) datato 29 gennaio 2019 di cui roporto l’Abstract tradotto:

Negli ultimi due decenni, tre coronavirus zoonotici sono stati identificati come la causa di focolai di malattie su larga scala: Sindrome respiratoria acuta grave (SARS), Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e Sindrome da diarrea acuta suina (SADS). SARS e MERS sono emerse rispettivamente nel 2003 e nel 2012 e hanno causato una pandemia in tutto il mondo che ha causato migliaia di vite umane, mentre SADS ha colpito l’industria dei suini nel 2017. Hanno caratteristiche comuni, come tutte altamente patogene per l’uomo o il bestiame, il loro gli agenti provenivano da pipistrelli e due di loro erano originari della Cina. Pertanto, è molto probabile che i futuri focolai di coronavirus simili alla SARS o al MERS provengano da pipistrelli e vi è una maggiore probabilità che ciò accada in Cina. Pertanto, l’indagine sui coronavirus di pipistrello diventa una questione urgente per il rilevamento di segnali di allarme precoce, che a sua volta riduce al minimo l’impatto di tali futuri focolai in Cina. Lo scopo della revisione è quello di sintetizzare le attuali conoscenze sulla diversità virale, i serbatoi e le distribuzioni geografiche dei coronavirus dei pipistrelli in Cina, e alla fine miriamo a prevedere i punti di crisi dei virus e il loro potenziale di trasmissione tra le specie.

Sempre Shi Zheng-Li firma un articolo su Nature Reviews of Microbiology dal titolo “Origin and evolution of pathogenic coronaviruses” (10 ottobre 2018). Di seguito l’abstract tradotto:

La sindrome respiratoria acuta grave coronavirus (SARS-CoV) e la sindrome respiratoria del Medio Oriente coronavirus (MERS-CoV) sono due virus altamente trasmissibili e patogeni emersi nell’uomo all’inizio del 21° secolo. Entrambi i virus probabilmente hanno avuto origine nei pipistrelli e coronavirus geneticamente diversi che sono correlati a SARS-CoV e MERS-CoV sono stati scoperti nei pipistrelli di tutto il mondo. In questa recensione, riassumiamo le attuali conoscenze sull’origine e l’evoluzione di questi due coronavirus patogeni e discutiamo del loro uso dei recettori; evidenziamo anche la diversità e il potenziale dello spillover dei coronavirus trasmessi da pipistrelli, come evidenziato dal recente spillover del coronavirus della sindrome da diarrea acuta suina (SADS-CoV) nei suini.

La conclusione cui si giunge analizzando tutti questi studi e pubblicazioni, come suggerito anche da Report, è di una conoscenza del mondo scientifico relativamente alla pericolosità dei coronavirus non perchè questi siano una novità sella storia recente del pianeta, ma perchè inseriti nel contesto di mondo globalizzato e aree densamente popolate diventano estremamente rapidi nella diffusione e potenzialmente capaci di contagiare in breve tempo un numero molto ampio della popolazione mondiale. In pratica quello che sta accadendo. La trasmissione ha infine mostrato come, a fronte dello studio del genoma dei ceppi Italiani di SARS-CoV-2 ripercorrendo a ritroso le mutazioni del virus insieme ad un virologo esperto, si è arrivati al momento esatto – in termini di mutazione – in cui è avvenuto il salto dall’animale all’uomo. In quel momento il genoma di SARS-CoV-2 era chiaramente proveniente da un pipistrello la cui residenza non è nota ma poco importa ormai.

Torniamo quindi alla causa, non derivante dal coronavirus che sta causando questo disastro economico-sanitario globale e cioè l’impreparazione globale. La politica mondiale sembra aver ampiamente sottostimato l’allarme nonostante gli avvertimenti degli ultimi anni. Di questo dobbiamo dare colpa ai nostri politici ed a quelli di tutto il pianeta che si sono succeduti negli ultimi 17 anni. Gli elementi per prendere le dovute misure di controllo e contrasto di eventuali pandemie da coronavirus c’erano. C’erano anche le normative comunitarie a mettere in guardia e obbligare gli stati membri a dotarsi di piani sanitari e materiali per il rischi pandemia. Tutto almeno dal 2010 anno della crisi economica mondiale. Ma se ne sono bellamente infischiati ed anzi hanno tagliato sulla sanità a due mani. Si poteva preparare il sistema sanitario, si potevano acquistare scorte di DPI, si poteva preparare con calma la base per un vaccino anti-coronavirus e si potevano attivare sistemi e prassi di monitoraggio più attente e rapide nell’allarme e nella risposta di contenimento. Ma si è fatto in realtà quasi nulla.

Tornando a Mazzucco sembra ormai chiaro che sul pipistrello non ci abbia preso, del resto lui stesso è abilissimo ad insinuare per poi dire poco prima dei titoli di coda “non sto dicendo che sicuramente non deriva dal pipistrello, sto solo mettendo insieme tanti elementi…”. Le argomentazioni sono affascinanti e il montaggio in HD cattura lo spettatore alla grande.

Bene di elementi ne ho messi in fila alcuni anch’io e a giudicare dalla facilità con cui li ho reperiti sono probabilmente solo una minima parte di quelli che fanno capire come il problema sia nato non da un complotto del nuovo ordine mondiale o delle case farmaceutiche o degli Americani ai quali il virus costerà forse più dell’Europa, ma banalmente dalla stoltezza della politica mondiale che, insieme ai cambiamenti climatici e molto altro, non ascolta la natura ma insegue solo il PIL. Anche quando la scienza mette in guardia si volta dall’altra parte, credendo che gli eventuali danni derivanti dal rischio potessero essere inferiori agli investimenti necessari per prevenirlo o per lo meno arginarlo sul nascere. Credo dovranno rivedersi sull’argomento.

E credo anche che se milioni di persone danno credito a venditori di DVD e perdono di vista i veri responsabili di un disastro annunciato, non riusciremo ad organizzarci neanche per il futuro e forse tutto questo ce lo meritiamo perchè in fondo abbiamo virato verso l’ignoranza e l’improvvisazione al comando e non potevamo aspettarci altro.

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