Ambulanze del 118

La visione alternativa sulla riforma del 118

Quattro società scientifiche (SIIET, SIAARTI, AROI-EMAC e CPAR) pubblicano 2 distinti position papers con una vision alternativa al modello di riforma del 118 attualmente in discussione al Senato.

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Che il sistema 118 necessiti di un ammodernamento normativo in grado di superare le enormi difformità territoriali e di definire i nuovi modelli di cura e di competenze professionali specifiche è ormai un dato assodato.

Infatti la normativa di riferimento sta per compiere 30 anni e riguarda sostanzialmente l’istituzione del sistema 118. Da allora tanto è cambiato e soprattutto il vulnus insito nel DPR 27 marzo 1992 di rimettere alle singole regioni l’organizzazione dei sistemi di emergenza territoriali ha creato come dicevo una situazione di grande difformità tra un territorio e l’altro.

Da allora gli unici interventi normativi “sostanziosi” sono stati il Decreto del 17 dicembre 2008 (NSIS) che riguarda sostanzialmente l’istituzione di un sistema unico di raccolta e trasferimento dei dati informatizzati al Ministero della Salute ed il DM 70/2015 sulla definizione degli standard ospedalieri che introduce minimi aggiustamenti e standard numerici di fabbisogno dei mezzi di soccorso senza definirli con sufficiente chiarezza e pertanto innescando una polemica sulla corretta definizione di MSA (Mezzo di Soccorso Avanzato) ad oggi mai veramente chiarita.

A più riprese mi sono occupato in questo blog di entrambi gli argomenti (Competenze Avanzate-Riforma 118, nda) e questi sono spesso legati e intrecciati visto e considerato che il dibattito sulle competenze infermieristiche avanzate e tutti gli strascichi giudiziari dal 2009 ad oggi riguardano proprio le competenze avanzate degli infermieri del 118.

Per chi avesse voglia e tempo di approfondire quanto fino ad oggi ho pubblicato in merito riporto di seguito i link ai due argomenti con tutti gli articoli che li riguardano:

Tornando a quanto uscito in questi giorni invito invece alla lettura dei due position papers pubblicati rispettivamente il 18 marzo dalle società medico-scientifiche (link documento intersocietario): SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva), AAROI-EMAC (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza e Area Critica) e CPAR (Collegio dei Professori di Anestesia e Rianimazione) ed il 26 marzo (link documento) da SIIET (Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale).

In entrambi i casi si esprime la chiara volontà di procedere con una riforma del sistema 118, fatta al più presto possibile ma con una visione alternativa a quella in discussione presso la Commissione Sanità del Senato (DDL 1715) cosiddetto DDL Castellone ma in realtà chiaramente promosso da una sola società scientifica del settore ossia la SIS-118. Disegno al quale ho dedicato numerose critiche (link ultimo post a riguardo) che non sto a ripetere in questo post.

Non sono stato il solo a non apprezzare i propositi di quel modello di riforma. Anche FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) lo scorso settembre ha parlato in commissione di un disegno che appare più “una serie di contenitori senza contenuti” e ben otto società scientifiche che includono le cinque citate sopra hanno già espresso aperta contrarietà ai contenuti del DDL Castellone-SIS118. Partendo dal fatto che questo iter rappresenta l’esempio di assoluta mancanza di condivisione preventiva tra gli attori sopra citati i contenuti in diversi aspetti non convincono nessuno al di fuori di SIS118.

Nel documento intersocietario del 18 marzo si propongono primariamente un modello unitario di governance del sistema emergenza-urgenza finalizzato a superare le difformità territoriali di cui parlavo prima. Ma anche il coinvolgimento di TUTTO il personale interessato alla riforma ossia medici, infermieri e tecnici del soccorso cosa in realtà non avvenuta e su tutte lo dimostra la posizione di FNOPI.

La posizione delle società medico-scientifiche si sofferma molto sulle proposte e sulla rilevanza di modelli formativi per tutto il personale come sulla necessità, in particolare per medici e infermieri, di mantenimento delle skills (competenze tecniche) attraverso un sistema che preveda per queste figure (in particolare per i Medici) periodi di lavoro attivo nei Dipartimenti di Emergenza Urgenza ospedalieri intermedi quella che deve comunque essere considerata la destinazione esclusiva ovvero il Sistema di Emergenza Territoriale 118.

La posizione di SIIET ricalca in molti aspetti quanto esposto dal gruppo di società medico-scientifiche scendendo più nel particolare dell’organizzazione del lavoro nei Sistemi 118 considerando sia il livello Centrale Operativa 118 che Servizio di Emergenza Territoriale. Rimarca, come da mission della società stessa, il ruolo determinante degli infermieri nel Sistema 118 e le competenze che dovranno essere finalmente valorizzate e riconosciute.

Riprende in particolare il problema che dicevamo irrisolto dei Mezzi di Soccorso Avanzato e delle competenze infermieristiche avanzate compresi gli algoritmi per la somministrazione di farmaci in autonomia oggetto ancora oggi di vere e proprie guerre giudiziarie da parte di alcuni (pochi) ordini provinciali dei medici.

Affronta anche l’argomento di stabilire nuovi requisiti formativi in ingresso e continui per gli infermieri del 118 e che anche questi dovranno essere uniformati a livello nazionale. Altro aspetto che potrebbe apparire scontato ma di cui ad esempio non vi è traccia nel DDL Castellone è il ribadire che l’infermiere nel sistema 118 deve essere considerato sia membro dell’equipe multi-disciplinare che professionista in grado di operare in autonomia.

Il sistema, secondo SIIET, deve essere orientato all’equità della risposta. Cioè ad una risposta razionale e proporzionata al tipo di intervento per gravità, posizione geografica, viabilità e distanza dagli ospedali Hub che consenta di uniformare la risposta su tutto il terriotorio nazionale senza creare situazioni di risposte “estreme” in un senso o nell’altro come accade oggi.

Per la lettura dettagliata vi invito a voler leggere i due documenti che allego al post.

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